La casa del pittore
Willow Court, con i suoi giardini, il lago, la veranda illuminata dal sole, la serra traboccante di fiori, è l'immagine ideale di una elegante e serena dimora di campagna inglese, dove la vita sembra svolgersi secondo le regole più confortevoli, a tratti sottilmente ipocrite, della buona società. E' qui che Leonora Simmonds Walsh prepara il ricevimento per celebrare il suo settantacinquesimo compleanno e insieme onorare con un documentario televisivo la memoria di suo padre Ethan Walsh, il grande pittore che ha scelto di vivere una vita solitaria custodendo gelosamente le proprie opere tra quelle mura. Alla festa di Leonora si riuniscono le figlie, i nipoti, i pronipoti che hanno seguito ognuno la propria strada - non senza ribellioni e dolorosi scontri generazionali. In questi giorni di un agosto in cui già si avverte un presagio di autunno, per un susseguirsi di eventi e un intrecciarsi di ricordi, la casa del grande pittore diviene il teatro in cui si fa strada un impalpabile disagio. E' Leonora, tra parole non dette e la strana percezione di quei quadri, a intuire che qualcosa non va, che la figura dell'artista da celebrare sfugge, che l'uomo che tutti pensavano di conoscere, nella composizione del mosaico, non fa mai ritrovare un pezzo di sé. La parte più importante, segreta, forse rivelatrice di un'inattesa realtà. Qualcosa destinato a cambiare per sempre il ricordo che gli abitanti di Willow Court hanno di lui. In una sorprendente serie di colpi di scena e di flash-back, il romanzo di Adèle Geras alterna con sapienza luci e ombre fino all'inatteso finale.
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