Il tesoro degli italiani. Colloqui sui Beni e le Attività culturali
Il 'tesoro' degli italiani è costituito dalla straordinaria eredità artistica, culturale e naturalistica che possediamo grazie alle felici circostanze paesaggistiche della nostra penisola o che abbiamo ricevuto dalle molte civiltà che hanno caratterizzato la nostra storia, nazionale e locale: dagli Etruschi al Rinascimento, dai liberi Comuni al Risorgimento. Sono migliaia di città d'arte, siti archeologici, musei, monumenti, dipinti, e poi teatri, opere musicali, giardini, e manifestazioni di folklore, di spettacolo e di sport. Oggi, tutto questo rappresenta la più importante risorsa economica e civile del nostro paese. Economica per il turismo che richiama, per il prestigio internazionale che genera, per il 'made in Italy' che ha sempre saputo ispirare. Ma anche civile, perché costituisce le fondamenta stesse della nostra identità nazionale. Come gestire un simile tesoro? In questo libro Giuliano Urbani presenta il primo programma di salvaguardia e valorizzazione varato dal ministero che presiede: i Beni e le Attività culturali. Un programma nuovo perché ispirato a un'autentica rivoluzione, che intende affiancare al ruolo della funzione pubblica quello dei privati, in nome dei grandi principi economici liberali e della fiducia nelle capacità di vigilanza delle soprintendenze del nostro paese. Un altro aspetto rivoluzionario è quello delle nuove funzioni previste dalla riforma costituzionale in senso federalista, come il passaggio di competenze dallo Stato alle regioni. Senza contare la volontà di modernizzare ricorrendo alle nuove tecnologie, ai sistemi più progrediti di archiviazione e di restauro, alla costruzione di moderne infrastrutture. Nonostante la mole dei problemi da affrontare, l'urgenza della loro soluzione e i costi che richiedono, il ministro è ottimista. Perché quel che più conta è liberare in fretta questo delicatissimo campo di espressione dell'ingegno umano dai troppi 'tarli' che lo corrodono e lo inquinano: le eccessive ristrettezze di bilancio, le ricorrenti servitù ideologiche o partitiche, l'ignoranza per le arti e la conseguente incuria verso le loro più alte manifestazioni, l'elitismo del passato, l'esplosione intollerante di mille soggettivismi presuntuosi, il caos normativo, l'inevitabile incertezza del diritto, la giungla burocratica, le innumerevoli inefficienze quotidiane.
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