I carnefici della porta accanto. 1941: il massacro della comunità ebraica di Jedwabne in Polonia
Il 10 luglio 1941 metà della popolazione del paese di Jedwabne, in Polonia, massacrò l'altra metà: milieseicento persone, tutti gli ebrei del paese, tranne sette. Il villaggio era stato occupato dai tedeschi il 22 giugno, ma ad affogare le donne con i figli in braccio, a bruciare la barba dei vecchi, a decapitare le ragazzine, a bastonare, strangolare, scannare gli ebrei, non furono soldati tedeschi senza volto e senza nome. Furono i compaesani polacchi, compagni di scuola delle vittime, colleghi, amici... Nel dopoguerra, un processo attribuì la responsabilità dell'eccidio ai nazisti. Per sessant'anni la verità è stata tenuta nascosta. Finché Jan T. Gross, attingendo alle deposizioni e ascoltando i ricordi dei testimoni, non è stato in grado di ricostruire quell'orribile giorno d'estate; e in questo saggio shockante ha rivelato verità atroci ma ineludibili, riscrivendo così la storia del Novecento polacco. Un libro che ha riacceso il dibattito sul ruolo della popolazione civile nello sterminio degli ebrei, destinato a diventare un classico della storiografia sull'Olocausto.
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