La vita di Saul Bellow
"Non ho cambiato il corso del 'romanzo', ma della 'lingua' americana." Con tale profonda consapevolezza del proprio talento letterario Saul Bellow rispose a un amico che gli attribuiva il merito di aver cambiato, con "Le avventure di Augie March", il corso del romanzo americano. Premio Nobel nel 1976, l'autore di "La vittima", "Herzog" e "Il dono di Humboldt" è sempre stato un personaggio controverso e affascinante sebbene non facile per amici e famigliari, né, certo, per intellettuali e letterati, dei quali era sì pronto ad accettare gli elogi ma quasi mai le critiche. Con questa biografia pubblicata negli Stati Uniti nel 2000 e subito celebre, frutto di oltre dieci anni di lavoro - un corpo a corpo appassionato ma niente affatto apologetico -, James Atlas ci offre di Bellow uno stupefacente, aggiornatissimo ritratto. "Il mio soggetto" ha scritto nel 1999, "diffidente per natura, dopo anni di elaborati dico-e-non-dico mi permise alla fine di utilizzare le sue carte private e di citarne brani (dietro sua approvazione), e mi concesse alcune sporadiche interviste. Non cercavo una sua 'autorizzazione' della biografia, preferendo conservare la mia libertà. Bellow, del resto, sosteneva di non aver ancora finito, di non essere pronto per un bilancio della sua vita, atteggiamento comprensibile in un settantaquattrenne vigoroso. Alla fine il libro è stato, per dirla con le parole di Bellow, "né autorizzato né non autorizzato"". Più giovane di una generazione, Atlas condivide con l'autore di cui racconta la vita il background culturale e sociale nonché l'origine ebraica, e conosce quindi profondamente l'ambiente nel quale Bellow è cresciuto. Indaga perciò con curiosità e passione il modo in cui il figlio di immigrati ebrei russi è diventato un autore di fama internazionale: racconta i primi anni a Montréal, il trasferimento a Chicago e l'infanzia passata a leggere libri, la relazione conflittuale con il padre autoritario e i fratelli più grandi, la morte prematura della madre. Descrive con piglio brillante la tempestosa e mobilissima vita sentimentale di Bellow: i suoi cinque matrimoni e i conseguenti costosi divorzi, gli amori con altre donne, gli intensi e fruttuosi rapporti con editori, intellettuali e amici, le prese di posizione nel campo dell'arte e della politica. Svela l'identità di molti personaggi che hanno avuto a che fare con Bellow sia nella vita pubblica che in quella privata e dei quali lo scrittore - il cui acume psicologico è pari a un esilarante senso dell'umorismo - ha creato ritratti memorabili che popolano i suoi romanzi, spesso fortemente autobiografici. Alternando abilmente vita e opere, psicologia e letteratura, sfondi sociali e ritratti individuali, Atlas ha scritto una biografia appassionante anche per chi non conosca bene i romanzi di Bellow, rendendo giustizia al genio e al vigore di questo ebreo americano di Chicago, legatissimo alla sua città e alla cultura e alla lingua yiddish, le cui opere colgono l'essenza dell'America e dell'uomo occidentale metropolitano del Novecento.
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