Casta diva
Un'affascinante signora della buona borghesia accetta la corte di un critico musicale, dapprima per gioco, poi col passare dei giorni cedendo a un invincibile sentimento. Ma l'attrazione fatale che si sviluppa tra i due somiglia sempre più ai capitoli di un romanzo libertino in cui desiderio e coscienza del peccato, fatalità e trasgressione contribuiscono a rendere ogni incontro memorabile, sia per la 'incorruttibile' Rosaria, cattolica integralista e fanatica, sia per il Maestro, sempre più trascinato nel gorgo di una passione irrinunciabile. Fa da sfondo alla vicenda sentimentale dei due protagonisti la Milano dei circoli culturali e dei salotti mondani. Il tema dell'ossessione amorosa è scandito dal fascino delle melodie che costituiscono una colonna sonora fatta di accelerazioni improvvise, di silenzi, di vuoti e poi di nuove esplosioni, per seguire gli sviluppi di un amore che continuamente s'infiamma e si raffredda in una tormentosa, estenuante altalena. La figura di Rosaria, lavorata con finezza introspettiva capace di rendere plausibili tutte le contorsioni, i ripensamenti, le contraddizioni continue di un'indole incline al piacere ma incatenata al dovere, entra così di diritto nella galleria dei più vividi ritratti femminili dello scrittore. In questo romanzo di audace erotismo, sempre in bilico tra il delirio amoroso e la provocazione, è ancora una volta la fantasia a trionfare, con una carica di suggestioni che non mancherà di conquistare i lettori più esigenti di Castellaneta.
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