Il richiamo della foresta
"Il richiamo della foresta", pubblicato nel 1903, apparve in un momento in cui il mercato del libro era letteralmente intasato di opere che auspicavano il ritorno alla natura, che esaltavano le bellezze della campagna e delle foreste, eppure si impose immediatamente come un'opera assolutamente nuova e conquistò un numero enorme di lettori. Ma in cosa consisteva la novità che tanto piacque? Consisteva nel fatto che qui la natura non era piú proposta alla solita maniera dolciastra e sentimentalista che ormai aveva nauseato tutti, ma veniva offerta con una crudezza di toni, con una brutalità, con una durezza che, nonostante tutto, affascinavano perchè sapevano esaltare ancor più la bellezza di sentimenti come la tenerezza, il senso della lealtà e della fedeltà tra l'uomo e l'animale, l'amore disinteressato... E poi c'è la straordinaria suggestione dell'avventura nel Grande Nord, sulle piste gelate, tra i cercatori d'oro del Klondike, ci sono gli uomini con le loro debolezze e le loro passioni, c'è la natura, bellissima e crudele, ma soprattutto ci sono loro, i cani. E sopra tutti spicca il vero eroe, Buck, che da animale domestico si trasforma in creatura selvaggia e, incapace di resistere al richiamo della natura primordiale, diventerà per sempre il Cane Fantasma.
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