Il suicidio dell'Islam. In che cosa ha sbagliato la civiltà mediorientale

Il suicidio dell'Islam. In che cosa ha sbagliato la civiltà mediorientale

"Per molti secoli il mondo islamico è stato all'avanguardia della civiltà umana e delle sue conquiste. Il termine stesso di Islam, fra i musulmani, era percepito come sinonimo di civiltà: oltre i suoi confini c'erano solo barbari e infedeli." Tuttavia, dopo il trattato di Carlowitz, che fu siglato nel 1699 tra l'Impero ottomano e la Lega Santa e che segnò un'inversione dei rapporti fra Europa cristiana e civiltà islamica, cominciò a farsi strada in Medio Oriente e in tutti i paesi musulmani la consapevolezza che le cose si stavano mettendo decisamente male. Rispetto alla rivale millenaria, la cristianità, il mondo islamico stava diventando più povero e più debole. Di fatto, il protagonista indiscusso del mondo civilizzato, egemone nelle scienze e nelle arti e in vantaggio assoluto sul piano politico e militare, era stato già da tempo sorpassato, vinto, e iniziava a essere culturalmente influenzato dall'Occidente. I rimedi che i modernizzatori musulmani hanno tentato da allora in campo economico, politico e militare sono stati a dir poco deludenti, il divario fra queste due civiltà è andato crescendo, e l'ultimo scorcio del millennio ha riservato all'Islam nuove cocenti umiliazioni: essere surclassato non solo dagli eredi dell'Europa cristiana barbara e miscredente, ma anche dai paesi più avanzati dell'Estremo Oriente, Giappone e Corea in testa. Di chi è la colpa? Molti in Medio Oriente si sono posti e si pongono questa domanda, e i 'cattivi' sono stati identificati di volta in volta nei turchi, nei mongoli, negli imperialisti anglo-francesi, negli ebrei, negli americani, dando fiato al fondamentalismo religioso, che attribuisce tutti i mali del mondo arabo all'abbandono dell'eredità divina dell'Islam e propugna un netto quanto anacronistico ritorno al passato. Eppure qualcuno, a un certo punto, invece di chiedersi: Chi ci ha fatto questo?, ha iniziato a domandarsi: In che cosa abbiamo sbagliato? e quindi: Come possiamo rimediare? "In questa domanda" sostiene Bernard Lewis "e nelle diverse risposte che pian piano si cominciano a trovare, stanno le migliori speranze del futuro." Scritto alla vigilia dell'11 settembre 2001, "Il suicidio dell'Islam" è una pacata e lucida analisi di un fatto storico - il declino della civiltà mediorientale dal XVII secolo a oggi -, e un energico invito all'autocritica rivolto ai diretti interessati. "Se i popoli del Medio Oriente continueranno sulla strada attuale" conclude l'autore "l'attentatore suicida potrebbe diventare una metafora del loro destino ... Se riusciranno a smetterla con le lagne e il vittimismo, se proveranno ad appianare le divergenze e a coniugare capacità, energie e risorse in uno sforzo creativo comune, potranno di nuovo fare del Medio Oriente un importante centro di civiltà."
Momentaneamente non ordinabile

Dettagli Libro

Libri che ti potrebbero interessare

Gorilla blues
Gorilla blues

Sandrone Dazieri
Il Karma del Gorilla
Il Karma del Gorilla

Sandrone Dazieri
Oceano delle meraviglie
Oceano delle meraviglie

M. Piumini, Johanna Basford
Troppo napoletano
Troppo napoletano

Alessandro Siani