Acquario. Simboli, miti, credenze e curiosità sugli esseri delle acque: dalle conchiglie alle sirene, dai delfini ai coccodrilli, dagli dei agli animali fantastici
L'acqua è stata la culla della vita: lo dicono gli affascinanti miti cosmologici di tante tradizioni culturali e lo conferma la scienza. Ma ormai è un ambiente ostile per le creature terrestri. Capace, fino a pochi decenni fa, di esplorarne solo la parte più superficiale, l'uomo ha sempre guardato quel mondo che gli era precluso con un misto di desiderio, timore, rispetto, sfida; le acque hanno suscitato in lui l'idea della nascita, della morte e della rinascita, il senso del mistero e suggestioni profonde. Come sempre accade in questi casi, la sua immaginazione ha popolato quello spazio proibito di esseri fantastici che si sono sovrapposti ai suoi abitanti reali in un viluppo mitico e simbolico. Così da oceani, mari, fiumi, laghi, stagni e da quel regno di mezzo che sono le rive, sono balzati fuori trote, salmoni, squali, coccodrilli e anaconda, ma anche sirene, il terribile Leviatano, lo sfuggente mostro di Loch Ness, la fatale Moby Dick. Senza contare gli dei delle acque, con il loro corteo di ninfe e tritoni nel mondo mediterraneo, e di 'figlie delle acque' e di fate in quelli celtico e germanico. La fantasia dell'uomo non si è tuttavia limitata a dar vita a esseri immaginari. Ai suoi occhi anche le creature reali che vivono nell'acqua o sulle rive hanno evocato una moltitudine di simboli, leggende e credenze popolari. Basti pensare al delfino, simbolo del Cristo salvatore; al pesce spada, esempio di fedeltà coniugale; alla balena cosmofora; al granchio o al polpo, emblemi del solstizio d'estate e della vita allo stato nascente; al ranocchio che si trasforma in principe e al coccodrillo che piange le sue vittime. Alfredo Cattabiani ci conduce con leggerezza in un universo silenzioso ma eloquente, ricco di simboli, miti e misteri, oltre che di leggende e curiosità . Molti sono i riferimenti a fonti letterarie, poemi e poesie, a monumenti, pitture e sculture. Due capitoli sono dedicati al simbolismo delle acque celesti e terrestri, e a quello del pesce nelle sue tante sfaccettature. Dopo "Volario", questo libro vuole essere il secondo tassello di un bestiario universale, dove le tradizioni mediterranee s'intrecciano con quelle orientali, africane e americane in un'unità trascendente che ha come riferimento l'origine della vita, l'Uno, il Dio supremo.
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