Maria Antonietta. La solitudine di una regina
La figura magnifica e tragica di Maria Antonietta continua a suscitare sentimenti contrastanti. Fu, come pensava Edmund Burke, una vittima innocente? O fu la principale responsabile della Rivoluzione francese, come riteneva Thomas Jefferson? In questa appassionata biografia, Antonia Fraser descrive l'itinerario di formazione personale e politica compiuto da questa infelice regina. Nata nel 1755, quindicesima dei sedici figli di Maria Teresa d'Austria, Maria Antonietta venne mandata a Parigi quattordicenne in sposa al futuro Luigi XVI. E fin dall'inizio fu ostaggio della politica estera. Da un lato era rimproverata dalla sua famiglia austriaca per la scarsa influenza che dimostrava di esercitare sul sovrano, dall'altro era accusata di ingerenza politica dai francesi. Invisa a entrambe le parti, Maria Antonietta dovette inoltre subire l'umiliazione di un matrimonio non consumato, che per otto anni le negò quella famiglia che avrebbe cementato l'alleanza fra i due paesi. Sebbene abbia poi partorito quattro figli, ingiurie salaci sulla loro paternità e accuse di lesbismo trovarono credito a causa della prolungata impotenza del re. Ma nel corso di tutte queste tribolazioni, il carattere della regina acquistò vigore. La fanciulla poco istruita e inesperta, l''Autrichienne' derisa dai francesi per la sua mancanza di raffinatezza, divenne una donna splendida e coraggiosa, che, nonostante i limiti imposti al suo rango, si protese quanto le fu possibile verso la modernità. Il suo comportamento negli ultimi giorni dell'Ancien Régime, e in particolare durante il processo, suscitò l'ammirazione perfino dei suoi nemici. Ma non la salvò dalla ghigliottina nel 1793. Antonia Fraser libera Maria Antonietta dagli stereotipi e la restituisce alla dimensione umana e storica. Le sue ricerche non hanno trascurato nulla, dal mondo politico-economico a quello dell'apparato cortigiano, alla cerchia di amici e di consiglieri, alla psicologia dei protagonisti, al contrasto fra i paesi d'Europa dove si svolse il dramma della fine di un'epoca. Ma quel che è più notevole è il modo in cui l'autrice riesce a mettere insieme le notizie, ad accostare al tessuto storico i colori della vita vissuta che procede fra le incertezze: le grandi decisioni, gli errori di giudizio, gli slanci, le potenti insopprimibili aspirazioni individuali assediate dai grandi disegni della Storia.
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