Global. Perché la globalizzazione ci fa bene
Dalla globalizzazione non si torna più indietro, però, ci si può 'globalizzare' meglio. Questo fenomeno di volta in volta demonizzato o esaltato ha senza dubbio anche effetti negativi. Dopo tanti libri che hanno illustrato le ragioni dei no-global, eccone uno che spiega le ragioni della globalizzazione e ne prende le difese. Non perché l'autore ritenga che essa sia, di per sé, la soluzione di ogni problema, ma perché ritiene che se ne possano trarre grandi benefici per tutti, soprattutto per i più poveri. A condizione, appunto, che la si governi. Ciò vale sia per i Paesi industrializzati, dove occorre ridisegnare reti di protezione sociale adatte ai tempi della globalizzazione, sia, ovviamente, per quelli in via di sviluppo che devono essere messi in grado di partecipare da protagonisti al mondo globale. Paolo Del Debbio dimostra che bloccare o anche solo rallentare il cuore pulsante della globalizzazione - cioè l'economia di mercato - sarebbe letale soprattutto per i Paesi più poveri, che non vanno difesi da questa nuova realtà ma aiutati a "navigarci" dentro. Bisogna dunque rafforzare o creare le istituzioni che devono garantire quei diritti e quelle tutele.
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