Prima persona
Che cosa sono la società italiana e l'esistenza individuale per chi le vive e e le osserva in prima persona? Al di là dei luoghi comuni, dei conforti pubblicitari, degli appelli propagandistici, delle gabbie ideologiche? Sono una esperienza sconcertante, un mosaico spezzato, un mondo capovolto dove bisogna spesso camminare a testa in giù per riacquistare il senso della prospettiva. Pontiggia lo racconta con aforismi fulminei, narrazioni esilaranti, passeggiate panoramiche. Mobilita i registri della ironia e della satira, ma lascia altrettanto spazio alla partecipazione emotiva e al coinvolgimento solidale. Il ventaglio dei temi è variegato e legge in controluce i cambiamenti di costume e i nuovi imperativi sociali, i tradimenti della verità e i deliri della chiacchiera, l'invadenza di ciò che viene scambiato per attualità e l'oblio di ciò che è veramente attuale. Affiora il volto mutevole e immutabile di un Paese che tra commedia e dramma preferisce la tragicommedia: ma affiora anche il volto inquietante del proprio io, che riserva non tanto riconoscimenti quanto sorprese. La prima persona che Pontiggia propone in queste pagine non è un io narcisistico, chiuso nei limiti della vanità e della esibizione, ma il suo contrario: un io che cerca libertà di movimento e autenticità di giudizio; e che quando è preso in contropiede dalle proprie reazioni non esita a comunicarle, ora con il taglio del paradosso ora con l'affabilità della conversazione. Sono quasi duecento i testi, ognuno in sé compiuto, che scandiscono il percorso di "Prima persona", intersezione originale di racconto e di saggio, di memoria e di diario, secondo una mescolanza di generi che è una forma moderna della loro sopravvivenza. Se il lettore li seguirà nel loro ordine, anche attraverso l'indice, scoprirà che formano sequenze legate da associazioni o corti circuiti e che le tessere sparse ricostituiscono un mosaico unitario. Ma se preferirà leggere senza seguire un ordine scoprirà ugualmente l'intenzione che ha animato ognuno di questi testi: quella di verificare se l'impegno civile e intellettuale più responsabile può passare attraverso il divertimento, la leggerezza, il piacere della intelligenza e dello stile.
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