Romanzi e racconti
L'immagine del Giappone fuori dal Giappone deve a Kawabata probabilmente molto più di quanto gli sia stato finora riconosciuto. Ma è un debito difficile da precisare. Individuare le influenze di scrittori su altri, i riflessi della loro opera sulla società è uno dei compiti della critica letteraria, ma vi è un punto oltre il quale nessuno studioso può spingersi. Come sarebbe possibile seguire il percorso della letteratura quando esso sconfina dalla pagina, il bianco rettangolo magico fuori dal quale il critico perde ogni potere, per proseguire altrove? Quale raffinato strumento potrà registrare gli infiniti riverberi della scrittura, quel propagarsi di onde che si perde in una distanza irraggiungibile? Non sarà mai dato sapere quanto l'esistenza di Kawabata abbia contribuito a formare la visione del Giappone e della sua estetica nella coscienza di chi non l'ha letto e forse non ne conosce nemmeno il nome. Ma è legittimo sospettare che tra le miriadi di pensieri sul Giappone pronunciati da alcuni decenni a questa parte nel mondo, molti nel loro comporsi abbiano intercettato qualcosa di Kawabata, che meteore dell'universo di questo scrittore abbiano attraversato la loro traiettoria, influenzandone in modo più o meno subliminale la formazione. Sì, l'immagine dell'estetica giapponese dominante fuori dal Giappone, quel compendio di eleganza, erotismo e ritualità, fatto di cerimonia del tè, sesso morboso e raffinatissimo, cura maniacale del dettaglio, quel kit così comodo da sfoggiare in conversazione o da utilizzare in articoli giornalistici, senza saperlo deve molto all'opera di Kawabata, e ovviamente alle modalità con cui essa è stata accolta dall'Occidente [...] Questo Meridiano, il primo dedicato a un autore giapponese, è rivolto naturalmente a entrambi i tipi di lettori, quelli che avevano scoperto Kawabata nella prima traduzione einaudiana del "Paese delle nevi", oltre quarant'anni fa, e gli altri che lo incontreranno per la prima volta, magari dopo essersi avvicinati alla letteratura giapponese attraverso autori più recenti come Murakami Haruki e Yoshimoto Banana. (Dal Saggio introduttivo "Passi sulla neve" di Giorgio Amitrano)
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