Le ali ai piedi
Una mattina di fine estate due donne si mettono in viaggio per l'Italia a bordo di una vecchia automobile: una spider rossa, da anni ferma in un garage, che si rivela subito un curioso osservatorio su uomini e cose. Al volante la donna più giovane, narratrice sorridente di questa avventura. L'altra, vero motore del racconto, le siede a fianco, la faccia intagliata di rughe, colpita da una malattia della quale vuole fare un'ultima coraggiosa esperienza. Che sia un'astronoma emigrata in America e voglia congedarsi in Italia da un passato burrascoso, da amori interrotti e sentimenti feriti, ce la rende più vicina, una compagna di strada nel gioco incomprensibile, talvolta tragico, eppure desiderabile della vita. Per quindici giorni le due donne vagabondano - e noi con loro - sulle vie di un'Italia ancora da scoprire. Un'altra dimensione, quella cosmica, si aggiunge quasi naturalmente. L'astronoma le ha dedicato anni di rigorose indagini scientifiche, ma qui si apre ad azzardi del cuore e del pensiero, dove matematica e domande sull'origine, realtà visibile e mondo invisibile trovano punti di contatto. La visita ai Laboratori del Gran Sasso, gallerie in cui si esplorano, sotto montagne di roccia, le particelle incandescenti che compongono l'universo, ne diventa un'immagine suggestiva e potente. Con uno stile rapido, mobile, leggero, la narratrice ci coinvolge in una cronaca di viaggio che ci porta irresistibilmente in avanti, oltre gli orizzonti quotidiani. E tramuta un itinerario verso la morte in una fuga dentro la vita, suggerendoci come potrebbe essere la nostra esistenza se la guardassimo con gli occhi dell'ultima volta.
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