Maria la sanguinaria. Miserie e grandezze alla corte dei Tudor
In queste pagine Carolly Erickson smantella lo stereotipo di spietata tiranna cui Maria Tudor, la prima regina inglese, fu condannata. Grazie alla ricostruzione degli episodi e delle vicende che contribuirono a formarne il carattere, all'esame dei suoi rapporti con i genitori, con la sorella e con il marito, e alla scenografica descrizione di ambienti, costumi, cerimoniali dell'epoca, l'autrice riesce infatti a rivelarne fino in fondo la vera natura. L'episodio che le costò il suo inquietante soprannome, ossia l'atroce esecuzione di centinaia di protestanti, viene così inquadrato in un più ampio contesto: Maria, consapevole della grandezza e della dignità del suo ruolo di membro della casa Tudor, fu sempre convinta che, a ricompensa dei dolori terreni, le fosse stato affidato un compito più alto, quello di riportare la vera fede nel suo paese. Da queste pagine emerge dunque il ritratto contrastato di una donna infelice e sola ma forte e combattiva, di una sovrana osteggiata ma sempre coerente con i suoi principi, rimasta forse troppo a lungo nell'ombra cui l'ha relegata per secoli l'appellativo di Sanguinaria.