Teodora. Ascesa di un'imperatrice
Sesto secolo dopo Cristo: un'età di fermenti e contraddizioni, in bilico tra mondo antico e Medio Evo incipiente. L'impero romano d'Occidente è caduto, l'Italia è nelle mani dei re goti, il Nordafrica dei vandali. Ma l'imperatore di Costantinopoli, l'ambizioso Giustiniano, ha un suo monumentale progetto: restaurare l'Impero, riconquistare tutte le terre già romane da un capo all'altro del Mediterraneo. E instaurare - attraverso la mediazione della Chiesa - un nuovo ordine mondiale. Al suo fianco, una donna, Teodora. Non è un'aristocratica, anzi: la sua carriera è tutta in salita, però inarrestabile. Dall'oscuro ambiente dell'Ippodromo conquista le scene del teatro di varietà, dove entra in contatto con il mondo dei funzionari imperiali. Poi si fa adepta di dottrine cristiane apprese durante leggendarie peregrinazioni in Egitto e nel Levante. Infine entra a far parte della cerchia di informatori di Giustiniano e dimostra una sottilissima comprensione dell'elemento umano, unita a prodigiose capacità politiche e a una totale mancanza di scrupoli. Ed è una donna bellissima, anche secondo i detrattori che la definiscono "prostituta". Giustiniano ne farà sua moglie e Teodora costruirà con lui l'immagine del nuovo Cesare Augustocome "imitazione di Dio", dividerà con lui - nel bene e nel male - un potere assoluto su tutto o quasi il mondo allora noto, renderà Costantinopoli la più splendida metropoli dell'epoca. Questa grande sovrana dell'Antichità ha una sola famosissima immagine nel mosaico della basilica di San Vitale a Ravenna, che la ritrae con gli attributi e il contegno della regalità: solenne, maestosa, fuori del tempo. All'enigma di Teodora restituisce vita Paolo Cesaretti, studioso di storia e letteratura bizantina, che ha indagato luci e ombre della straordinaria vicenda umana dell'imperatrice. Il racconto si svolge incalzante sullo sfondo di un'età di violenti contrasti.Intorno, tutta una folla di personaggi della scena d'Occidente e d'Oriente.
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