Fedra
Con "Fedra", opera teatrale scritta nel 1909, D'Annunzio intende mostrare la perenne attualità dei grandi miti tragici. Per farlo, sceglie la storia terribile e scandalosa della moglie di Teseo, già affrontata in passato da autori di ogni epoca e cultura, da Euripide a Seneca, a Racine. Innamoratasi del figliastro Ippolito e da lui respinta, Fedra decide di porre fine alla propria vita insieme a quella dell'amato: la sua vicenda rappresenta una tipica icona della Superdonna dannunziana, intensa e trasgressiva, i cui tratti sono finemente indagati nel saggio di Pietro Gibellini.