Possessione
Incuriosito dal casuale ritrovamento di due lettere indirizzate a una donna da un famoso poeta dell'epoca vittoriana, Roland Michell, un giovane ricercatore, contatta Maud Bailey, studiosa di Christabel LaMotte, la destinataria delle lettere. Sulle tracce dell'epistolario i due giovani ripercorrono, a distanza di un secolo, un itinerario simile a quello dei passati protagonisti, visitando gli stessi luoghi, studiando con occhio rinnovato le loro opere e stabilendo equivalenze e analogie, non soltanto letterarie. Attraverso il fitto dipanarsi degli eventi, coinvolgente come un thriller, Antonia Byatt apre il sipario sui meccanismi e i compromessi che sottendono l'agire umano, sui meandri dell'inconscio, attraverso un particolare gioco di specchi in cui il supposto lato in ombra riesce spesso, con consapevole paradosso, a far luce su meccanismi altrimenti occulti. Mescolando abilmente gli elementi tipici del romanzo classico e di quello fantastico, l'autrice scandaglia da un'angolazione inusuale gli aspetti più reconditi di una realtà solo apparentemente sotto gli occhi di tutti, in cui anche la fantasia si incarica di dar voce all'ineffabile.
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