Antistoria d'Italia. Una demistificazione della storia ufficiale. Un'Italia sotto luce diversa
"Opera a lungo dimenticata, questa ""Antistoria d'Italia"" è formidabile per la furia e la spregiudicatezza con cui delinea un ritratto crudo e disincantato dell'italiano medio: ""asociale, indisciplinato, né conservatore né rivoluzionario, ma sempre tuttavia fazioso, perché i rancori fraterni non dimenticano mai"". Un quadro per nulla idealistico, che Cusin, antifascista convinto, tratteggia senza illusioni e falsi pudori. E i difetti peggiori di questa italianità, l'autore li ravvisa in Mussolini. Utilizzando i suggerimenti forniti da discipline quali l'antropologia e la psicologia, il fascismo così non viene più letto come una ""parentesi"" nella storia d'Italia, né come il frutto di un passato classista. E' piuttosto ""l'espressione di una tendenza innata nell'anima della società italiana"", che affonda le sue radici nella millenaria evoluzione del paese."
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