Ricerche sulla natura. Testo latino a fronte
Goethe diceva che le "Ricerche sulla natura" - che Seneca scrisse verso la fine della vita - sono il più bel libro di scienza che sia mai stato scritto. Seneca parla dei fuochi che attraversano l'atmosfera: degli aloni, degli arcobaleni, degli specchi, delle nuvole, delle piogge, delle nevi, dei venti, dei terremoti, dei fulmini, dei tuoni, delle acque dolci e salate, della grandine; ed è affascinato dalle profondità sotterranee - grotte, cavità, voragini sconfinate, fiumi, laghi. Parla di tutte le cose della natura con una precisione sensibile e un'adesione alla materia che ci ricorda Lucrezio; e con una fantasia degna di un grande poeta. Sotto i suoi occhi di lucido veggente, la natura diventa animata: nubi, tuoni, fulmini sono la sede di un dramma come quello che si svolge nei nostri cuori. Niente resta mai fermo; tutto si trasforma incessantemente: l'aria deriva dall'acqua, l'acqua dall'aria, il fuoco dall'aria, l'aria dal fuoco.
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