Anomalie

Una città che non viene nominata e potrebbe essere Sarajevo, un posto che è diventato un percorso di guerra, tra sottopassaggi, rovine, cecchini, ma dove si può ancora giocare una partita di pallacanestro.Due donne che lavano il corpo di un uomo prima della sepoltura, un corpo per cui, quand'era vivo, sono state rivali. Un gruppo di bravi ragazzi del ricco nordest italiano, mostruosamente normali nelle loro condotte impeccabili, ma che covano un gretto, feroce razzismo. Sono solo alcune delle "anomalie" che Mauro Covacich descrive nei suoi racconti. Situazioni estreme ma anche scene di vita quotidiane che, pur ovattate dalle regole, dai controlli, dal tranquillizante rollio della normalità, esplodono all'improvviso sconvolgendo le abitudini e i riti dell'umanità. Una rete che lo scrittore intesse con paziente, crudele accumulo di maglie e poi lacera con una frase, un barlume di smarrimento.