Iconostasi. La teologia della bellezza e della luce
Le icone non sono semplici quadri e chi le dipinge non é un semplice pittore. Le icone sono immagini che intendono suscitare preghiera e contemplazione, e chi le dipinge è chiamato a ritirarsi in preghiera e in silenzio, tende a non firmare mai il suo lavoro e viene chiamato dalla tradizione con lo stesso termine riservato agli scrittori sacri, 'agiografo'. Dipingere icone è una tecnica teologica del tutto peculiare, che si acquisisce solo dopo anni di esercizi, di studi, di preghiera. Il posto proprio delle icone non è la casa, ma sono le pareti della chiesa, in particolare la parete più sacra, detta, per l'appunto, iconostasi. L'icona é pensata per un uso liturgico, e la liturgia rimane non solo il suo scopo ma anche la chiave essenziale per comprenderne il messaggio. Dietro ogni icona non c'è l'immaginazione e l'interiorità del pittore, ma una lunga tradizione di teologia e di liturgia, di spiritualità e di ascesi. Le icone sono teologia e liturgia dipinta, teologia della bellezza e della luce. Per questo, se viene vista unicamente con gli occhi dello storico dell'arte, l'icona non rivela se stessa, il mistero che custodisce. Occorre invece uno sguardo più ricco, in grado di armonizzare la dimensione artistica, peraltro notevolissima, con la storia, la teologia, la liturgia, la spiritualità. Questo libro di Gaetano Passarelli, nato da anni di studi solitari e appassionati, è una guida preziosa, del tutto rara nel panorama editoriale italiano, che introduce il lettore nel mondo interiore delle icone, nel loro cristallino universo spirituale. E lo fa a partire dalle più belle icone della tradizione russa e bizantina, di cui il volume contiene venti tavole a colori.
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