La giara
Pubblicato nel 1928, "La giara", undicesimo volume della definitiva raccolta di "Novelle per un anno", riunisce, per la maggior parte, racconti originariamente risalenti al primo decennio del secolo. Il tema della beffa, caro alla pagina pirandelliana, è subito introdotto dall'antagonistico duetto don Lollo - Zi' Dima, alle prese con quella giara che, oltre a dare il titolo a questa raccolta, darà vita all'omonimo atto unico del 1917. Ma più d'uno saranno i registri sui quali modulare lo stesso motivo: sia la beffa ai danni di un marito tradito e allo stesso tempo inadempiente ai suoi obblighi coniugali, siano le beffe della morte che scompigliano l'ordinato mondo dei vivi operando inopinate risurrezioni, divertendosi a scambiare vagoni funebre o confondendo posti e ruoli nelle tombe simmetricamente predisposte. Spetta a Perazzetti, lo strambo filosofo protagonista di "Non è una cosa seria" (e poi della quasi omonima commedia), tentare a sua volta una beffa ai danni di quella vita il cui spettacolo buffo e grottesco non può che suscitargli incoercibili risate. Poiché se non si vuole, come l'ex garibaldino Geremia del "Guardaroba dell'eloquenza", restare impigliati nella disillusione della storia, non resta che il disincanto di un Perazzetti o di un vecchio professor Toti ("Pensaci, Giacomino!") o di chi, come il protagonista di "Pallottoline", sa rapportare le vicende terrene, tragiche o meschine che siano, a un universo incommensurabile.
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