Italia odia. Dieci volti del noir italiano
Nel 1972, "La polizia ringrazia" di Stefano Vanzina inaugurò il filone del film "poliziottesco", pellicole gialle ad alto tasso d'azione con commissari di ferro dal grilletto facile. Fu un salutare shock visivo che cambiò lo stile del cinema di casa nostra, vide il fiorire di memorabili autori come Fernando Di Leo, di star come Tomas Milian, e fece scuola all'estero. Erano pellicole debitamente farcite di immancabili ingredienti: azione, violenza, umorismo non proprio inglese, corse pazze in automobile, eros soft-core. Per rendere omaggio a quella straordinaria stagione, eccessiva e violenta, dieci scrittori italiani si cimentano con il genere noir. Palazzi abitati da serial killer, bassifondi napoletani, trucidi rapimenti, agenti che si innamorano di prostitute, poliziotte bolognesi assai vanitose e altre storie ancora: da Ammaniti a Baldini a Macchiavelli, ecco dieci racconti rocamboleschi e ricchi di humour, specchio inquietante e grottesco della classe media metropolitana d'oggi.
Momentaneamente non ordinabile