Suicidi dovuti
Campanaro in seconda e sagrestano mancato, Pino Pigliacielo ha goduto per molti anni di una reputazione immeritata di maschio stupratore. Sono cose che capitano in un paese ricco e clericale come Pieve di Lombardia, dove perfino una catena di suicidi molto strana rischia di inanellarsi impunemente. Ma oggi Pino ha deciso di farla finita con le ipocrisie di tutti quanti, se stesso incluso. Sente di doverlo a Marì, l'ultima vittima sacrificale di una popolazione intera: glielo deve, se non altro perché era stato lui a procurarle l'unico libro che la bella Marì ha letto con piacere e che le ha fatto perdere ogni rassegnazione, "Madame Bovàri di un certo Flobert". Ma nella mandria degli assatanati e perbenissimo abitanti del luogo che oggi gli si presentano alla mente con un labirintico intreccio di intrallazzi e infamie e intrighi e incesti, non è facile scegliere chi sarà Abele e chi sarà Caino. Procedendo verso l'epico scontro finale tra un desiderio di giustizia visionario e la normalità del crimine nella nostra realtà, Aldo Busi dipana da maestro la cattiva coscienza della provincia italiana media e allestisce un teatro di passioni altamente incendiario.
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