Churchill. Il nemico degli italiani
"E? un inglese di 25 anni, misura circa 5 piedi e 8 pollici, è di corporatura media, cammina leggermente curvo, ha colorito pallido, capelli rosso scuro e baffetti. Ha una voce nasale e pronuncia a stento la lettera "s". Non parla olandese" Così le autorità boere in un comunicato tracciavano un rapido ritratto del giovane Winston Churchill, il ricercato più illustre del Transvaal durante la guerre anglo-boera, l'uomo che per più di mezzo secolo sarà un protagonista della storia del suo paese e di quella dello scacchiere internazionale, raggiungendo l'apico della propria carriera durante la Seconda guerra mondiale, quando contribuì in modo decisivo a salvare l'Europa dal giogo nazista. Rampollo di una delle più antiche schiatte dell'aristocrazia inglese che discendeva dal duca di Marlborough, più volte ministro e due volte premier, Churchill viene ricordato soprattutto per aver impersonato la volontà di resistenza del Regno Unito e degli popoli alleatinelll'arduo biennio 1940-41 e per aver incarnato a lungo la "perfida Albione" agli occhi degli italiani. E' proprio al rapporto di Churchill con l'Italia e il suo duce Mussolini - prima ammirato e poi combattuto accanitamente - che Antonio Spinosa dedica particolare attenzione ricostruendo anche la storia leggendaria del carteggio tra il dittatore italiano e il premier britannico. Della vita di Churchill l'autore delinea inoltre i molti riflessi italiani di carattere privato, raccontandone i numerosi viaggi e soggiorni nel nostro paese, i cui paesaggi, specialmente quelli del prediletto lago di Como, sono stati spesso oggetto dei suoi quadri.
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