Amuleto
La voce impetuosa di Auxilio Lacouture narra (e mentre narra, indaga) un crimine atroce e remoto, un crimine che sarà svelato solo nelle ultime pagine di un romanzo duro e poetico, febbrile e intransigente.Auxilio Lacouture, uruguayana di mezza età "alta e magra come Don Chisciotte", si nasconde nei bagni femminili della facoltà di Lettere e Filosofia di Città del Messico al momento dell'irruzione della polizia nel settembre del 1968. Resterà reclusa lì diversi giorni, durante i quali il bagno si trasformerà in un tunnel del tempo attraverso il quale scruterà il passato e il futuro suoi e del suo paese, e gran parte della storia dell'America Latina degli ultimi decenni. Nel racconto della sua memoria sfilano così la poetessa Lilian Serpas, che fece l'amore con il Che, il suo sfortunato figlio, i poeti spagnoli Leon Felipe e Pedro Garfias presso i quali Auxilio lavorò come domestica volontaria, la pittrice catalana Remedios Varo e il suo esercito di gatti, il re degli omosessuali del quartiere Guerrero e il suo regno basato sul terrore. Auxilio incarna l'innocenza e la verità della storia: amica della poesia e dei poeti, innamorata del puro fervore vitale. I singoli episodi del romanzo vengono via via a comporre un disegno simbolico che trova il proprio culmine nella rivisitazione finale delle vicende di Oreste ed Erigone, dove la favola mitica di amore e vendetta viene espressamente messa al servizio della vicenda di amore e morte che è al centro del testo. Il romanzo diventa così una sorta di omaggio lirico e sommesso a tutta una generazione di giovani falciati dalla repressione operata in America Latina dai governi dittatoriali e autoritari che si sono avvicendati al potere.
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