Guarda, il povero pavone!
I racconti che compongono questo volume partono dal 1932, vale a dire dal periodo in cui cominciarono la disperazione e la sfortuna di Fitzgerald, immerso, oltre che nel disastro familiare, nella catasfrofe della crisi economica del Paese. Come sempre autobiografici, questi racconti descrivono lo svolgimento della sua vita, ma i protagonisti, che negli scritti precedenti avevano vent'anni, ormai hanno passato la trentina. Sono uomini di 'mezza età' che conservano tracce dell'antica bellezza e nei quali tuttavia si percepisce il declino verso la decadenza fisica e la malinconia, bagaglio inevitabile, secondo Fitgerald, per chiunque esca dallo splendore della giovinezza. Uno splendore che Fitzgerald, dopo la malattia di Zelda, non avrebbe vissuto mai più.
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