La resa dei conti
I 'cadaveri illustri' di piazzale Loreto, la giustizia sommaria del momento inserruzionale, le foibe giuliane e le deportazioni nei campi di concentramento jugoslavi: a quale prezzo gli italiani uscirono dalla guerra? Quali ragioni, quali rancori, quali progetti determinarono l'incedere tumultuoso degli avvenimenti? Per mezzo secolo i fatti dell'aprile-maggio 1945 sono stati prigionieri della polemica politica: l'antifascismo li ha rimossi, nel timore che la violenza dell'epilogo potesse macchiare le motivazioni ideali della lotta di liberazione; la destra, all'opposto, li ha trasformati nella bandiera dei vinti e usati in funzione antiresistenziale. Con un'opera coraggiosa e spregiudicata, basata anche su una ricca documentazione inedita degli archivi di stato britannici, l'autore affronta questo delicato argomento, aiutandoci a comprendere un periodo esasperato e sofferto della nostra storia. Lontano dai compiacimenti agiografici e dalle demonizzazioni strumentali, "La resa dei conti" riaccende così il dibattito storiografico su un momento che non deve più costituire terreno di memorie contese, per rappresentare invece pienamente, nel bene e nel male, un passaggio fondamentale nell'evoluzione della democrazia italiana.
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