La ragazza del ghetto
Venezia, 1575. Alvisa Corner, medico e professore nello Studio padovano, incontra Sara, una bellissima ragazza ebrea. I due sono attratti l'uno dall'altra, ma il loro sembra un amore impossibile, anche perché Alvise viene accusato di eresia presso il Tribunale dell'Inquisizione e pedinato da un misterioso 'uomo in nero'. Sullo sfondo di una Venezia fastosa e miserabile, ricostruita nelle mode, nei costumi, nella vita di tutti i giorni, si dipana una vicenda privata che ben presto si mescola a quella della grande Storia e in cui gli orrori della peste, la lotta tra la famiglia Corner e una potente fazione politica, la vita goliardica e avventurosa degli studenti dell'Univeristà di Padova costituiscono altrettante fila della vasta narrazione intessuta da Sabino Acquaviva. Un'epopea romanzesca in cui l'eccezionale potenza degli avvenimenti e la plausibilità dei caratteri si fondono con lo sguardo dello studioso che osserva la vita di fine Cinquecento, restituendocela con una vivacità e un'immediatezza sorprendenti.
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