Illuminata
Inquieta, sensibile, vividamente intelligente, la patrizia veneziana Elena Lucrezia ha soltanto dieci anni quando sceglie di rifiutare il matrimonio per consacrarsi allo studio e alla passione intellettuale. Due avvenimenti la inducono ad abiurare il più classico dei destini femminili: la morte della sorella Caterina, creatura frivola, gentile, percepita da Elena Lucrezia in tutta la sua muliebre leggerezza. E un difficile parto di sua madre Zanetta: spiandola esausta, sofferente, aperta come un animale in mezzo alle lenzuola insanguinate, Elena Lucrezia riconosce come estraneo a sé stessa il prezzo da pagare per essere moglie, per assicurare la discendenza a un uomo.Nella Venezia della metà del '600, quando alle donne era consentito soltanto il matrimonio o il velo, Elena intraprende un cammino nuovo, solitario, quasi scandaloso, cammino in cui viene sorretta e spronata da suo padre, Giovanni Battista Cornaro Piscopia: illuminato mecenate e discendente da una famiglia con forti tradizioni intellettuali, il patrizio trova nell'intelligenza della figlia soddisfazione alle proprie aspettative di padre, deluse dal primogenito Francesco. La propensione allo studio che la giovanetta dimostra, la sua vocazione alla severità e al sacrificio, nascondono in realtà un temperamento orgoglioso, ribelle, appassionato: per Elena lo studio è anche una difesa dalle tempeste e dalle malinconie della vita. L'incontro con l'erudito arabo Umar ibn al-Fàrid, inviato a Venezia dal conte spagnolo Fernando de Olivares con l'incarico di studiare l'ordinamento della ricchissima biblioteca di casa Cornaro, accende in lei una passione violentissima, bruciante, ma silenziosa e irrealizzata. E' proprio attraverso il comune amore per il sapere che Elena e Ibn al-Fàrid, si svelano segretamente l'una all'altro. Il medesimo amore per il sapere, e per l'Altissimo che le ha illuminato la mente, costituirà per Elena rifugio e conforto.
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