Madre Asdrubala
"Strana come un sogno d'oro che abbiamo fatto tutti una volta almeno da piccoli", Madre Asdrubala impugna un misterioso rotolo da decifrare e minaccia con il suo grande naso a becco e le unghie tinte di sangue infantile la fantasia di Ilaria, ex-allieva scampata per un pelo al terribile Asilo nido Mafalda, dove s'impara a vivere almeno un po' e prima che sia troppo tardi. Con lei, che è una bambina di undici anni capace di vedere dei colori dove non ce ne sono più, attraversiamo l'incubo di una città che un tempo si chiamava Milano e che, alle soglie del 2003, è ridotta a un grigiume così anonimo da non avere più che due nomi per ogni tipo di strada: via Cavo e via Satellite. Ma Ilaria è una bambina intrepida che guarda poco la televisione e, in cambio, preferisce esercitare l'illusionismo più avanzato, quello che fa scattare l'incantesimo della ragione e la magia dei vecchi sentimenti. Madre Asdrubala sa la verità. E forse nel suo Sacro e Inviolabile Papiro sta scritto se stiamo vivendo nel peggiore dei mondi possibili, o se quel che ci aspetta in un futuro già quasi tutto presente è ancora peggio.L'era moderna ha avuto Voltaire con il suo Candido. Aldo Busi proietta nel terzo millennio un romanzo filosofico nuovo, di lingua velocissima e acuminata, esente da qualunque candore, eppure mai così nero come può sembrare.
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