Ti salverò!

Ti salverò!

Niente più della realtà può rendere quasi insignificanti gli orrori della fantasia. La storia di Zana e Nadia Muhsen, di madre inglese e padre yemenita, portate in viaggio di piacere da Birmingham nello Yemen, e lì vendute come mogli, era stato oggetto di un libro, "Vendute!", che aveva sconvolto i lettori e soprattutto le lettrici occidentali. L'aveva scritta la stessa Zana, riuscita a tornare in Europa dopo otto anni di schiavitù in un paese arabo dove le donne non hanno alcuno status e dove la loro vita rappresenta un valore, sempre e comunque modesto, solo finché sono in grado di lavorare e di generare."Ti salverò!" è per certi versi più lacerante del primo libro di Zana, perché descrive la speranza continuamente delusa, un'attesa sempre più straziante e dominata dal presagio che troppo tempo sia ormai passato. Dall'88, data della sua fuga in Europa, la disperata battaglia dell'autrice per liberare la sorella non ha ancora portato a nulla. Nè il governo inglese, impastoiato dalle proprie leggi e da taciuti interessi petroliferi, nè quello yemenita, nè le organizzazioni umanitarie, i giornali, gli editori e tutti quelli che, per una ragione o per l'altra, si sono presi a cuore la vicenda hanno potuto fare molto. Certo, ci sono stati degli incontri fra le due sorelle, e ogni volta Zana ha rivisto Nadia, ormai madre di sei, otto figli, sempre più invecchiata, più sfiduciata, più spaventata; e ogni volta, dopo un ultimo abbraccio, l'ha vista zoppicare dietro il marito, due passi dietro di lui, come vuole l'usanza...Anche nel villaggio globale, la Grande Illusione continua a sbriciolarsi contro gli interessi nazionali, gli integralismi di ogni colore e la sostanziale, eterna crudeltà dell'uomo.
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