Casanova di se stessi
La settimana scorsa due cadaveri sono stati trovati in uno chalet sulle rive di un lago. Il nostro giudice Eros Torellino e l'oscuro maestro elementare Amato Perche, conoscendosi fin dai tempi del liceo "Desiderio Re" di Brescia e essendosi contesi sempre le stesse donne, avevano senz'altro oggi diritto di suicidarsi insieme, e anche di scegliere come veleno l'aulica cicuta. Ma perché mai tra loro due sul letto a dividerli per l'eternità avranno messo il dodicesimo volume delle Memorie di Giacomo Casanova, edizione francese del 1935? E' lo stesso volume che molto tempo prima il celebre scrittore televisivo Aldo Subi ha scoperto per caso nel fienile di una vecchia cascina appartenente a Carità Starace, moglie di Amato e amante di Eros nonché figlia di un parroco spretato e quindi assatanata per ripicca, sboccata per principio, di sinistra per partito preso e strafemmina per disperazione. Subi ricorda bene di aver visto sotto la copertina di quel breviario così singolare, scritta in un'antiquata calligrafia ecclesiastica a inchiostro rosso stinto, la frase "Casanova di se stessi...". Era un commento oppure i tre puntini sospensivi aprivano una breccia in cui si annida la verità segreta degli uomini, dei maschi? Trascinato nel flusso di memorie e di bugie che una folla di donne gli rovescia addosso, lo scrittore Aldo Subi subirà il più invidiabile dei destini letterari: trasformato da autore di inauditi romanzi (tra cui questo romanzo è il più inaudito) nel personaggio delle messinscene allestite e dirette dagli altri personaggi, evocherà da "un tot di specchio a pezzi" l'immagine completa di un crudele don Giovanni che si crede un dolce Casanova.
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