L'amore guasta il mondo
La breve esistenza di Sergio è il reagente che porta al limite di rottura la coscienza di un anziano sacerdote amico del giovane, l'amore di una ragazza e la vita della madre, una donna che vive nel rancore e nell'esaltazione della sua vecchiaia avvelenata dallo strazio della perdita.Sono tre specie d'amore: una, quella di don Antonio, torbidamente confusa con le ragioni della fede e della redenzione, un'altra, quella di Anna, mescolata al desiderio di trovare la propria via di libertà, di affrancamanto di un mondo limitato e bigotto, e la terza, quella della madre, maledetta dall'orgoglio di voler ricordare il figlio come se fosse vivo, in una forma di protesta spossante e rabbiosa contro la morte.Sono tre amori che fanno male, che seminano equivoci, che generano visioni potenti ma allucinate; sono tre amori che aspirano al bene dell'amato ma ne ottengono il male. Con la sola esclusione, forse, del sentimento della ragazza, Anna, che almeno sembra realizzare una forma di oscura, provvisoria emancipazione, se non altro personale. L'amore di don Antonio e della madre di Sergio, invece, rappresentano il fallimento dell'amore sacro e dell'amore profano, l'amarezza e la delusione che aspettano al varco sia chi sceglie la via della fede sia chi percorre quella di una dolorosa immanenza.L'amore guasta il mondo fu pubblicato nel 1961, un anno dopo l'uscita de Il gesuita perfetto, con il titolo I giardini segreti, ma, a differenza del Gesuita, che, pur cambiando il titolo in Lacrime impure, Mondadori ha ripubblicato nella stesura originale, questo romanzo è stato completamente riscritto.E' una storia che si distingue dal folgorante, impeccabile, quasi raggelato esordio di Monicelli per la sostanziale diversità del tono, che qui si fa concitato, rotto nella struttura del triplice punto di vista come è lacerata la coscienza delle creature ingenue o sprezzanti, patetiche o crudeli che lo abitano.
Momentaneamente non ordinabile