Comparse

Nel 1994, a soli ventitré anni, Arnon Grunberg si è affermato sulla scena letteraria grazie al successo internazionale di Lunedì blu: "un romanzo d'esordio che è una miniera d'oro" lo definì la "New York Times Books Review"; "uno di quei rari libri capaci di sorprendere e divertire fin quasi alle lacrime, pieno di leggerezza e autoironia, intriso di uno humour dal sapore kosher" scrisse in Italia "il Manifesto".A pochi anni di distanza da quell'incredibile esordio, Grunberg si conferma una delle voci più originali e innovative della narrativa contemporanea. Chi ha letto Lunedì blu ritroverà in Comparse la sua inimitabile verve nel raccontare il disagio di una generazione con un umorismo che non teme di sconfinare nell'assurdo, con una sincerità, una sfrontatezza e un'autoironia che ha del sublime, e che a molti ha fatto venire in mente il giovane Holden e Portnoy.Timido, goffo e sempre stralunato, Ewald Stanislas Krieg ha due grandi amici: l'egocentrico, stravagante "Broccoli", e l'inaccessibile Elvira. Ad unirli è una strana specie di amore, ma anche la certezza che "Hollywood li chiama", tutti ugualmente decisi a diventare ricchi e famosi. Nel frattempo, tuttavia, devono accontentarsi di quel che gli si offre: piccole apparizioni in spot pubblicitari o cortometraggi istituzionali, comparsate di poco conto frutto di lunghe attese in agenzie di "casting", molti provini ed un po' di teatro alternativo. Ma niente sembra in grado di abbatterli, non smettono di inseguire il successo, sicuri di trovare prima o poi "il loro posto nel mondo". Perché è questo il problema. Ewald, Broccoli ed Elvira sono poco disposti ad accettare il mondo così com'è, terrorizzati all'idea di rimanere per sempre comparse. "L'inconscio collettivo si è dimenticato di me" dice Broccoli, e ai tre non resta che coltivare con tenacia il desiderio di essere "qualcuno", anzi, "qualcun altro": "il Brando di Ultimo tango a Parigi, ecco cosa vogliamo diventare.