L'anabasi di Alessandro. Testo greco a fronte. 1.
Questo è il quarto volume che la Fondazione Lorenzo Valla dedica a "Le storie e i miti di Alessandro".Arriano, nato in Bitinia tra l'85 e il 90 d.C., cominciò a scrivere di Alessandro quando il carattere di lui già da tempo era diventato oggetto di discussione nelle scuole di filosofia e di retorica, e l'imitatio Alessandri si era diffusa tra gli imperatori romani. In quei tempi, Alessandro era la massima figura che fosse mai apparsa nella storia, e un concentrato di tutto ciò che l'uomo aveva sognato e immaginato. Arriano era sobrio, scruploso, preciso: cercava di rinnovare l'esattezza di Senofonte: consultò e utilizzò gli storici più fededegni - Tolomeo, Aristobulo, Nearco. Ma il fascino di Alessandro non diede riposo a quest'uomo tranquillo. Arriano cancellò i paesaggi orientali, che avevano incantato Curzio Rufo, sfumò le figure minori e le ombre - e tutto il suo quadro è occupato dal nuovo Achille, che conquistò il mondo. Di quell'Achille egli sentiva di essere il nuovo Omero. Il ricco e sottile commento di Francesco Sisti fa apparire, sullo sfondo della versione di Arriano, tutte le altre tradizioni che raccontarono la storia di Alessandro.
Momentaneamente non ordinabile