Il re sole
Incoronato re a cinque anni, Luigi XIV assunse il potere nel 1661, appena ventitreenne. Nel corso di un regno durato più di cinquant'anni, portò la Francia a dominare la vita politica e culturale europea, e se non pronunciò mai realmente la famosa frase "Lo stato sono io", senza dubbio agì seguendo questo principio, disegnando il modello perfetto di monarchia assoluta e concependo l'idea di un dispotismo che anticipava quello illuminato del Settecento. Amante di ogni espressione artistica, fu un generoso mecenate: aprì accademie, incoraggiò artisti, protesse Racine, Boileau, La Fontaine, Moliere, Madame de Sevigné. Il suo capolavoro fu la splendida reggia di Versailles, con i suoi meravigliosi giardini, per cui chiamò alcuni tra i più grandi architetti, scultori e pittori d'Europa. Ma ci fu anche chi lo denigrò creando la sua "leggenda nera", come Saint-Simon e i maestri della storiografia romantica, da Michelet a Lavisse, che gli imputarono le troppe guerre, i saccheggi e i disastri economici che avrebbero portato alla Rivoluzione del 1789. Guido Gerosa traccia uno straordinario ritratto del Re Sole - dall'educazione politica sotto la guida di Mazzarino alla ferma opera di governo, all'infelice matriminio con Maria Teresa infanta di Spagna, alla movimentata vita di corte - ricostruendo, oltre alla figura del più grande tra i sovrani francesi, un'intera epoca.
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