Diari intimi
Composti da tre gruppi di appunti inediti trovati tra le carte del poeta dopo la sua morte e pubblicati per la prima volta nel 1887, i "Diari intimi" gravitano intorno a due separati progetti di libri, fondamentali per comprendere i temi baudelairiani: "Razzi" e "Il mio cuore messo a nudo". A quest'ultimo soprattutto Baudelaire attribuiva particolare importanza, tanto che in una lettera alla madre accenna ad esso come a un "grande libro" nel quale accumulerà "tutte le sue collere". Il tema del rancore percorre infatti molte pagine di questi "Diari", che fanno emergere il rovescio di introversione e solitudine da cui nasce la perfezione delle poesie baudelairiane. Ma i "Diari" non rappresentano solo la confessione e il grido di un'anima. Essi offrono anche una miniera di suggestioni, di rapidi, acutissimi flash sulle idee, gli umori, i gusti di Baudelaire e - quasi sempre per contrasto - su quelli del suo tempo. E illuminano, come bengala rivelatori, il mistero della cifrata e altissima poesia dei "Fiori del male".
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