Dieci anni che hanno sconvolto l'Italia. 1989-2000
Le due assoluzioni di Andreotti dalle accuse di omicidio e di associazione mafiosa e le furiose polemiche seguite alle rivelazioni contenute nel dossier Mitrokhin sui rapporti fra Pci e Kgb hanno segnato la conclusione di un decennio sconvolgente per la storia italiana. Come in una rapida virata, hanno proiettato indietro la memoria del nostro Paese, costringendolo a fare i conti con avvenimenti troppo presto archiviati nell'illusione che il tempo potesse seppellire per sempre il passato con verità talvolta di comodo. In questo libro, Bruno Vespa ripercorre in presa diretta avvenimenti in apparenza distanti, talvolta addirittura dimenticati, che sono invece intrecciati strettamente gli uni agli altri. A partire dalla crisi italiana della Prima Repubblica nata dalla caduta del Muro di Berlino, nel novembre dell'89, e dal ruolo decisivo svolto dal primo papa polacco della storia. Vespa racconta la drammatica accelerazione che portò al tramonto del Pci e alla nascita del Pds, la miopia della classe dirigente che non seppe prevedere le conseguenze della fine della guerra fredda, il duello fratricida nella Dc concluso dall'elezione di Scalfaro, la nascita dei governi di transizione, la discesa in campo di Berlusconi e la caduta del suo esecutivo, la vittoria del centrosinistra prima con Prodi e poi con D'Alema a Palazzo Chigi, l'elezione unitaria di Ciampi al Quirinale. E, ancora, il fallimento della Bicamerale, il ruolo spesso decisivo di Bossi e Bertinotti, lo "sdoganamento" di Fini, la frantumazione della Dc, la morte di Falcone e Borsellino e gli anni di Tangentopoli, con le loro durevoli conseguenze politiche e giudiziarie. Vespa tenta per la prima volta di riannodare i Dieci anni che hanno sconvolto l'Italia svelando inediti retroscena e dando voce a protagonisti e testimoni di questo secolo che si chiude.
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