L'amor vile

Né sacro né profano né folle, quello vile è uno stadio estremo dell'amore, un amore egoista, che condanna chi ne è vittima allo sgomento di un'esistenza solitaria. Gravato dal fantasma del padre suicida, Luca, il protagonista di questo intenso romanzo, decide di allontanarsi dalle montagne dell'Engadina, teatro idilliaco di un'infanzia dorata, individuando in Londra la sua città d'elezione. Qui scopre la passione per la pittura e per una donna, Paulette. Incapace di riconoscere il proprio e l'altrui desiderio, impotente di fronte all'urto creativo della vita, sprecherà il proprio talento e abbandonerà la donna coraggiosa e tenace che sta per donargli un figlio. La violenza del passato racchiusa nel gesto paterno gli impedisce di vivere pienamente il presente e di progettare il futuro. Luca decide allora di tornare in Engadina per leggere la lettera che il padre gli aveva scritto in punto di morte e che solo ora trova il coraggio di aprire. Il colpo è durissimo, ma servirà a riconciliare il figlio con la figura tormentata e con la scelta estrema di un padre da cui credeva di essere stato rifiutato. Non meno dirompente risulterà l'incontro con un'altra inattesa figura femminile, la vitale, affascinante amica d'infanzia Lavinia. Sarà lei, che pure per certi tratti è simile a Luca, a smascherare la irresoluta natura di questo vero e proprio disertore della vita.