Timore e tremore
Pubblicata nel 1843 con lo pseudonimo di Johannes de Silentio, Timore e tremore è l'opera in cui Kierkegaard (1813-1855) affronta per la prima volta direttamente il problema religioso. La parabola biblica di Abramo, cui Dio ordina un giorno di sacrificare il suo unico figlio Isacco, avuto in vecchiaia dopo un'estenuante attesa, raccontata nello stile personalissimo del grande pensatore danese, diventa metafora dell'autentica fede. Abramo, che senza domande e tentennamenti si piega alla volontà di Dio, è per Kierkegaard espressione della fede come paradosso e silenzio che si scontra con l'imperativo etico di amare i propri figli più di sé stessi. Ma il paradosso è prima di tutto esistenziale: il singolo-Abramo, sottraendosi al rassicurante abbraccio della comunità, si pone in un rapporto assoluto con il divino, facendo così crollare ogni certezza umana, e ciò che resta è sofferenza, mancanza di consolazione e il perpetuarsi di una prova che non conosce tregua.
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