Prima neve sul Fuji
Scelti e ordinati dallo stesso Kawabata, e rimasti sorprendentemente inediti fino a oggi in Occidente, i racconti contenuti in "Prima neve sul Fuji" racchiudono una gamma quasi shakespeariana di umori e di temi. Con il suo inconfondibile stile d'inarrivabile limpidezza, attraverso un uso allusivo delle parole, partendo spesso da una semplice percezione o da un'immagine che poi riverberano nei vari strati della narrazione, Kawabata ci offre una serie di sublimi variazioni sulla fragilità dei sentimenti, sulla caducità della bellezza, sulla passione che prorompe torbida e impetuosa, sullo spietato incalzare del tempo. E ci racconta di una moglie che scopre in sé l'esistenza di due donne, ci parla di un attore costretto per anni ad assumere un'identità femminile, di due amanti d'un tempo che si ritrovano per una notte. Ci descrive gli ultimi giorni di un anziano scrittore che ha scelto il silenzio assoluto, un racconto di sconvolgente bellezza in cui si può forse vedere prefigurato il suicidio di Kawabata. Quelli che il Premio Nobel giapponese ricostruisce sono paesaggi emotivi in cui ci introduce attraverso un linguaggio fatto soprattutto di sensazioni, affidandole a personaggi che manifestano una segreta inquietudine, individui spesso colti negli anni di una maturità carica di memoria, che nella vitalità di un oggetto o della natura, in un odore o in un colore, percepiscono all'improvviso la bellezza o la verità nascosta dell'esistenza.
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