Fiesta
Pubblicato nel 1926, "Fiesta" ebbe un immediato successo, collocando Hemingway tra i più ammirati scrittori di quella che Gertrude Stern definì la 'generazione perduta'. Romanzo per quei tempi di palpitante attualità, per le situazioni che descrive e per i riferimenti alle burrascose inquietudini di un gruppo di emigrati internazionali, "Fiesta" tratteggia l'intensa suggestione dell'ambiente, le notti insonni trascorse tra clamorose sbornie e tempestose discussioni con uno stile tutto teso tra cronaca e poesia. La narrazione, caratterizzata tra l'altro da un dialogato che rimane esemplare per incisività ed eleganza, viene definita, in una lettera di Hemingway al suo editore, "non una satira, ma una tragedia che ha come eroe la terra".
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