Quei favolosi anni da cane

Quei favolosi anni da cane

Kvido è un bambino obeso e occhialuto che sogna di diventare scrittore. La madre è un'attrice dilettante con la fobia dei cani (Kvido le nasce in anticipo con lo shock provocatole da un pastore tedesco), il padre è un ingegnere, dolce e remissivo, legato agli ambienti della Primavera di Praga. Il nonno è ferocemente anticomunista, mentre la nonna ama i viaggi all'estero, che paga facendo la cresta sulla spesa. Questa sgangherata situazione familiare viene ulteriormente complicata dall'invasione delle forze del Patto di Varsavia, che costringe i genitori a trasferirsi fuori Praga. Essendo invisi alle gerarchie del partito, per più di un anno vivono in una specie di giardino d'inverno freddissimo. Per ottenere una casa e un lavoro corrispondente alle sue qualifiche, il padre di Kvido dovrà: 1. acquistare a caro prezzo un cucciolo di pastore tedesco dal bonzo di partito aziendale; 2. sorbirsi un corso di marxismo-leninismo; 3. giocare, pur essendo un brocco, nella squadra di calcio della ditta. E questo sarà solo l'inizio delle traversie di Kvido e famiglia, alle prese con l'ordinaria follia di un paese sotto regime. Un romanzo lieve e grottesco che sa raccontare con sottile ironia le goffe vicissitudini di un bizzarro nucleo familiare e il loro intrecciarsi con le drammatiche vicende dell'Est europeo. Con quest'opera Viewegh si è imposto come la voce più originale e divertente della letteratura ceca di oggi.
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