Vero all'alba
Il racconto inizia quando il leggendario cacciatore Pop, grande amico di Hemingway, è costretto a partire, lasciando "Papa" responsabile del campo. Non è una situazione facile, l'aria è carica di tensione, sembra che una tribù ostile possa attaccarli. Eppure la vita nel campo continua a scorrere, fra le battute di caccia e le insistenze di Miss Mary, la piccola, gracile moglie di Hemingway che vuole a tutti i costi uccidere un leone. Ma esiste anche un'altra donna, una giovane wakamba che abita in un villaggio sulle pendici del Kilimangiaro. E' bella, è altera, è sfrontata, e pensa di poter diventare la seconda moglie di "Papa", il quale certo non fa niente per disilluderla. Intorno, si dispiega il grande coro di voci nere degli uomini del safari, individui leali e disincantati, affascinati dai modi di vita dei bianchi. Le due culture non s'incontrano, ma Hemingway si muove a suo agio fra di esse, raccontandoci le sue imprese a fianco di quegli uomini straordinari, ricordando i giorni trascorsi a Parigi e in Spagna, riflettendo sull'arte dello scrivere. Ne esce un autoritratto che è "di straordinaria importanza per capire questo genio della letteratura".
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