Canti degli aborigeni australiani

I canti d'amore degli aborigeni australiani di quest'antologia sono una raccolta, inedita in Italia, di poemi rituali, sociali ed erotici antichissimi, di "antenati totemici" di seicento tribù seminomadi, vissute fino alla fine del '700 senza contatti con il mondo dei bianchi, che condusse alla disgregazione dei loro valori e delle loro tradizioni. Grazie a Mircea Eliade, i pregiudizi antropologici occidentali sprezzanti su tale popolo un tempo giudicato "primitivo", e incapace di pensiero e spiritualità, sono ormai superati, e oggi miti, leggende e storie del "Tempo del Sogno", che venivano raccontati o messi in scena in luoghi di culto, si rivelano di notevole interesse per il lettore occidentale. Raccolti dall'antropologo Ronald Berndt verso la metà del '900, questi canti usano un linguaggio erotico spesso crudo e aggressivo, senza tabù, ma intriso di significati magici e simboli totemici: celebrano i riti della fertilità e della procreazione, e il ciclo mitico della reincarnazione e della rinascita nel terrificante rosso del sangue versato, sullo sfondo del rosso infuocato del cielo e della terra australiani.