L'intelligenza del cuore
Una piccola grande rivoluzione è oggi in corso: la rivincita delle emozioni, degli affetti sull'aspetto razionale della nostra vita. E non solo perché la società contemporanea, con i suoi ritmi di lavoro esasperati, con l'erosione dei legami familiari e di amicizia ci sta creando attorno una sorta di deserto, povero di relazioni affettive rilevanti, ma anche perché i risultati di una serie di ricerche scientifiche sullo sviluppo dell'intelligenza nel bambino, oltre all'esperienza clinica, hanno cominciato a mettere in discussione il primato, da secoli indiscusso, dell'intelligenza razionale su quella emotiva. Nell'"Intelligenza del cuore" Stanley I. Greenspan, forte della sua vastissima esperienza, sovverte definitivamente questa teoria e afferma che alle basi dello sviluppo dell'intelligenza ci sono proprio queste interazioni emotive che il neonato prima e poi il ragazzo e l'adulto vivono con le persone che li circondano. Allevando i nostri figli in un mondo povero di sentimenti, avverte Greenspan, rischiamo di produrre nuove generazioni di uomini e donne carenti anche dal punto di vista intellettuale: "L'attenzione all'esperienza soggettiva non è un esercizio puramente umanitario o estetico, ma è cruciale per la sopravvivenza umana".