Con gli occhi dell'Occidente
Nella Russia zarista il giovane studente Razumov, di ritorno a casa trova un compagno che gli confessa di essere un assassino politico e gli chiede aiuto. Razumov è costretto ad affrontare un drammatico conflitto interiore: difendere il compagno e sposare la causa dei rivoluzionari oppure tradire il compagno e difendere se stesso e i suoi illusori sogni di libertà individuale? Da questo conflitto tra la dimensione privata e le situazioni esterne di una società in cui l'onestà è impossibile e la crudeltà imprevedibile ed estrema ne esce una persona spaccata in due, alienata e perduta, vittima di una nazione definita una "mostruosa pagina bianca in attesa della registrazione di una storia inconcepibile". Ed è proprio la lettura di questa Russia che risulta difficile 'agli occhi dell'Occidente', quelli del narratore del romanzo, un professore inglese, al quale Conrad affida il compito dell'imparzialità del giudizio su fatti comprensibili solo nel loro determinato contesto storico e sociale.