Benito Cereno-Daniel Orme-Billy Bud
In una plumbea alba cilena il buon capitano americano Amasa Delano sale su una strana nave negriera spagnola e viene accolto dallo spossato collega Benito Cereno e dall'inseparabile valletto negro, Babo. La nave è in rovina, i bianchi decimati, i negri riottosi, Cereno e Babo confabulano... Forse tramano qualcosa contro il loro buon samaritano? Questa la situazione perturbante del Benito Cereno, parabola del destino dell'americano, la cui 'innocenza all'estero' è anche colpevolezza, cecità, falsa coscienza. Herman Melville (1819-1891) scrisse questa stupefacente anticipazione di tante nostre storie di terrorismo e dirottamenti nel 1855, poi si chiuse nel trentennale silenzio da cui nacque, negli ultimi anni di vita, quel sogno fatto alla presenza della ragione che è Billy Budd. Un giovane marinaio, altro innocente, è preso nell'ingarnaggio inesorabile di una nave da guerra inglese all'epoca napoleonica. Dovrà perire per volontà del paterno capitano Vere, ma si staglieà al di là della sconfitta in una memoria navale che è poesia, in una dolce parabola kafkiana.Completa il volume un terzo, breve racconto, Daniel Orme, quasi l'autoritratto, straziante e sereno, del vecchio Melville, dimenticato a New York, ma tuttavia "fedele ai sogni della gioventù" (come legge un biglietto attaccato allo scrittoio su cui compose Billy Bud).