Le notti rivoluzionarie
Nicolas Rétif de la Bretonne (1734-1806) personaggio eccentrico e dalla vita sregolata, autore di ben duecento tra romanzi e racconti, di un realismo licenzioso misto ad intenti moraleggianti, non è autore facile da leggere senza etichette e in tutta la sua complessità, come auspicava Stendhal. Contadino inurbato, libertino, incestuoso, feticista, pornografo, apprendista tipografo e poi autore grafomane e stampatore in proprio, riformatore, illuminato, visionario, realista. Rétif è una figura assolutamente anomala nel panorama letterario, non solo francese, del periodo della rivoluzione. Per quasi due secoli dimenticato o fatto oggetto di culto ha finalmente trovato il giusto riconoscimento del "tesoro" della sua opera da cui è tratta e qui pubblicata la prima edizione integrale italiana delle Notti rivoluzionarie. La storia irrompe all'improvviso e con violenza nei racconti, non più semplice cornice, ma vera professionista con il popolo parigino cui Rétif è stato il primo a dar voce. Il Gufo o spettatore notturno è assai più di una semplice metafora o di un artificio retorico: si aggira indagatore in una scenografia teatrale, meldrammatica, inesausto vagabondo in un teatro che esclude il normale dispiegarsi dell'esistenza.
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